
“Ci piaceva dire che l’Alhambra era la scuola elementare, il Renaissance era il liceo e il Savoy, beh, era roba grossa.
Andare al Savoy era come andare al college.
Il Savoy era come una casa per me e per i miei amici. Mi svegliavo al mattino e volevo stare già lì. Era un posto così caldo, sembrava proprio che ti abbracciasse.
Per me il Savoy era il Paradiso.
Quando morirò, se andrò in paradiso, voglio che sia proprio come il Savoy.”
Cit. Frankie Manning (1914 -2009)
Harlem e le sue sale da ballo
Harlem era un luogo unico tra gli anni ’20 e ’30, c’erano una sala da ballo davvero a ogni angolo, e ognuna con una band che suonava. Erano gli anni della Grande Depressione, con una crisi economica e sociale diffusa. Il ballo era un vero sfogo per la gente e ogni sera della settimana c’erano posti dove poter andare a ballare.
Alhambra
L’Alhambra fu inaugurata nel 1926 e divenne un’importante sala da ballo nel 1929.
Qui si esibivano importanti nomi del Jazz come Billie Holiday e Bessie Smith.
Era la tipica sala da ballo decorata con gusto, con un palco a una delle estremità e una balconata superiore.
Fu all’Alhambra che Frankie vide per la prima volta il “Collegiate” uno dei balli che unito al Charleston e al Breakaway avrebbe poi dato vita al Lindy Hop.
Una sera poi sentì parlare per la prima volta dei balli che si tenevano al Renaissance la domenica sera, dove si diceva ci fossero ballerini di un livello più alto.
Il Renaissance
Il Renaissance Theatre Building (più comunemente conosciuto come Renny) fu aperto nel 1921.
La sala da ballo era al secondo piano e fu un importante centro d’intrattenimento durante il “Rinascimento di Harlem”, dove si poteva ascoltare e ballare musica dal vivo dei più noti musicisti Jazz.
Al Renaissance si ballava Lindy Hop, ma capitava che suonassero anche delle ballate romantiche o dei Blues lenti.
Ma se ti piaceva la musica e ballare davvero, il Savoy all’epoca era “il posto” dove andare, lì c’erano le migliori orchestre e i migliori ballerini.
Il Savoy
Il Savoy fu una leggendaria sala da ballo dal ’26 fino al ’58, era il cuore pulsante e l’anima di Harlem.
Al Savoy c’era integrazione, era forse l’unica sala da ballo in cui bianchi e neri potevano ballare insieme, in cui non importava il colore della pelle, ma solo che tu sapessi ballare.
Al Savoy tutti andavano vestiti eleganti.
La sala da ballo enorme, era mozzafiato, c’erano due palchi per le band, uno a fianco dell’altro, e ogni sera c’erano due grandi orchestre Swing che si alternavano o si sfidavano.
Sulla destra del palco numero “uno” c’era il posto dove tutti sarebbero voluti stare, il “Cat’s Corner”, l’angolo dove i migliori ballerini si riunivano per ballare in un “cerchio” esclusivo.
Qui potevi trovare da Shorty Snowden a Frankie Manning a Norma Miller e Herbert “Whitey” White.
Il Savoy era aperto ogni sera dalle 21,00 alle 4,00 del mattino e il sabato sera era il giorno in cui si svolgevano le gare.
Tutte le migliori band suonavano al Savoy: Duke Ellington, Cab Calloway, Count Basie, Chick Webb, Benny Goodman e tante altre.
Era noto come “The Home of Happy Feet” e considerato il tempio del Lindy Hop.
Purtroppo quando la sala da ballo fu chiusa, anche l’edificio fu demolito e oggi sorge al suo posto un nuovo complesso residenziale, e rimane solo una targa commemorativa in ricordo del leggendario “Savoy Ballroom”.